PROGETTARE I NUOVI SPAZI PER L’APPRENDIMENTO
NON AULE, MA LUOGHI DEL DESIDERIO
Sbarcati nel nuovo secolo, e millennio, esattamente con le stesse caratteristiche del secolo precedente, gli spazi per la formazione non possono più rimandare il loro aggiornamento. Oggi hanno esaurito il loro ruolo di accoglienza di una dinamica di apprendimento legata alla scuola di massa. È finita l’era della condivisione di contenuti in modo monodirezionale docente-studente, in un contesto prevalentemente mono-culturale. Internazionalità, nuove tecnologie, potenzialità e bisogni delle giovani generazioni, necessità di continuo aggiornamento e trans-disciplinarietà, sono solo alcune delle trasformazioni che hanno investito la scuola e tutti coloro che la vivono.
Non è più possibile procrastinare l’aggiornamento di questi luoghi,
e i due anni di Covid hanno accelerato il processo.
Non si tratta tanto di codificarne e classificarne le caratteristiche,
ma di ricercare, nel progetto, l’attivazione di una dinamica di apprendimento
in cui anche lo spazio gioca la propria parte.
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(en)
DESIGNING NEW LEARNING SPACES
NOT CLASSROOMS, BUT PLACES OF DESIRE
Landed in the new century — and millennium — with the same features as the previous one, education spaces can no longer postpone their modernization. Today they have exhausted their role of hosting a learning dynamic linked to mass education. The era of sharing content in a one-way teacher-student manner — in a predominantly monocultural context — is over. Internationality, new technologies, the potential and needs of younger generations, the necessity of continuous training and transdisciplinarity are just some of the transformations that have affected the school and all its stakeholders.
It is no longer possible to postpone the modernization of such places,
and two years of Covid have accelerated the process.
It is not so much a question of codifying and classifying their features as of seeking,
within the project, to activate a learning dynamic in which space also plays its part.